A Non So Come Dirtelo abbiamo la mente aperta e, dunque, ci confrontiamo anche con punti di vista che, diciamo così, non vanno per la maggiore. Tra questi, l’idea che la crisi climatica non esista o, se esiste, non è dovuta alle attività umane. Anzi, ci spingiamo pure oltre: diamo a chi sostiene questa posizione dei buoni consigli per meglio comunicare le proprie idee. Ecco il primo:
LASCIATE PERDERE GALILEO!
non può venirne niente di buono, a favore delle vostre tesi.
Certo, ce ne rendiamo conto: la tentazione di chiamare in causa l’illustre pisano è forte, molto forte, perché trattasi di persona molto autorevole e conosciuta e poi per almeno due motivi specifici.
Primo, l’insegnamento di Galileo sulla conoscenza scientifica. Il padre del metodo scientifico parlava dell’importanza del raccogliere dati, sulla base della quale formulare teorie che vanno poi sottoposte a verifica empirica in diversi contesti. Quindi, voi che negate l’emergenza climatica o le sue cause, potreste giustamente dire «andiamo a vedere i dati!, come insegna Galileo!». Il guaio è che poche conoscenze scientifiche hanno ottenuto tanti riscontri empirici come quelle che riguardano il cambiamento climatico e la sua origine antropica.
Per dire, il cambiamento climatico ha ottenuto tante – ma proprio tante! – verifiche empiriche in più di quelle che ha ottenuto la teoria della relatività. E voi non vorrete certo fare la figura di chi nega le scoperte scientifiche di Albert Einstein, no?
Il secondo motivo per cui la tentazione di tirare in ballo Galileo è forte – lo ammettiamo – è il suo andare contro corrente. Il problema è che si tratta di un apparente andare contro corrente. Proviamo a spiegarla.
Chi nega la crisi climatica o le sue cause dice «Non importa se la stragrande maggioranza delle scienziate e scienziati che se ne occupa dice che il clima sta cambiando a causa delle emissioni di gas serra. C’è qualche scienziato che, contro il loro parere dice che non è vero. È isolato, ma ha ragione, esattamente come Galileo quando diceva che la terra girava intorno al sole e non il contrario! Era isolato ma aveva ragione lui!». Il guaio di questa pur affascinante posizione è che
GALILEO NON ERA ISOLATO, NON LO ERA AFFATTO!
All’interno della comunità scientifica di allora – certo meno affollata di oggi – erano tutti d’accordo. Copernico mette il Sole al centro, Galileo lo conferma, Keplero ci ricava le sue tre leggi: discorso chiuso. E se qualcuno, tra gli scienziati dell’epoca ha ancora dubbi – in realtà no, ma facciamo finta – nel giro di qualche decennio arriva Newton che formula la teoria della gravitazione: fine dei giochi, davvero definitiva.
Chi contestava lo scienziato pisano non faceva parte della comunità scientifica. Era gente potente, tant’è che Galileo si è passato i suoi brutti quarti d’ora. Lasciamo le analogie con il tempo presente a chi ha voglia di farle ma in chiusura ribadiamo forte il nostro consiglio: volete un valido testimoniale per per contestare la crisi climatica e le sue cause? Legittimo.
GALILEO? MEGLIO DI NO.