Qualche giorno fa, perdendo tempo a scorrere post su LinkedIn, m’imbatto in questo meme:
Il primo, immediato, impulso è di rispondere. «Cara persona che hai pubblicato questo meme, dal punto di vista del clima (solo da quello del clima, non da quello dello sfruttamento animale) il problema non è dato da qualche mucca che pascola in campi sterminati, ma dagli allevamenti intensivi».
E riguardo ai pannelli, senza fare troppa fatica, potrei fare copia e incolla di un passaggio di un post che ho letto sulla bacheca di un mio recente contatto, Matteo De Piccoli:
«È normale che vedere ettari di fotovoltaico che spuntano nel proprio comune come funghi non faccia piacere, specie in terreni che sarebbe stato più “consono” conservare come tali o comunque non occupare con dei pannelli. Certo è che per mettere il fotovoltaico che ci serve al 2030 (senza contare la superficie disponibile sui tetti, che dal rapporto ISPRA 2023 sembra basterebbe), sarebbe sufficiente lo 0,1% della superficie italiana. L’1 per mille».
O, ancora, potrei pubblicare altre foto. Tipo questa:
Che non è un’immagine tratta da Do Androids Dream Of Electric Sheep (il titolo originale del romanzo di Philip Dick da cui è tratto Blade Runner di Ridley Scott), bensì una soluzione pratica di tranquilla convivenza tra bestiame e pannelli, con vantaggi per entrambe le attività, allevamento e produzione di energia elettrica (il che ha una particolare specificità nel caso delle pecore, chi l’avrebbe mai detto).
O questa, che arriva dalla Grecia e presenta dei pannelli fotovoltaici bifacciali che assicurano la produzione di energia elettrica e la protezione delle piante, costituendo una specie di serra a pannelli solari che consente di ottimizzare parecchio il consumo di acqua.
Ma mentre stavo per postare queste cose in commento al post che riportava il meme di cui sopra mi sono detto: ma che davvero?
Ma davvero parliamo di transizione ecologica mettendo in guerra mucche e pannelli solari?
Mi è sembrato tutto un po’ bizzaro e gliel’ho data su, non ho scritto nulla. Perché mi pare che a mettere una cosa contro l’altra, non ne usciamo. Se il dibattito su quello che dobbiamo fare contro la crisi climatica diventa un perenne auto elettrica si/auto elettrica no, Città 30 si/Città 30 no, carne coltivata sì/carne coltivata no, abbiamo certamente di che non annoiarci, ma non facciamo molti passi avanti.
Non so come dirlo, ma dobbiamo inventarci qualcosa di nuovo. Continuiamo a provarci.
p.s. sul fatto che l’autore o l’autrice del meme dia dell’idiota a chi non la pensa come lui o lei, non mi esprimo. Ho scritto un libro con ‘idioti’ nel titolo, che posso dire?
Daniele Scaglione